Slow Down si propone di mettere in evidenza la sproporzione tra il ritmo di produzione e il tempo di rinnovo delle risorse ambientali.
Il primo trova corrispondenza nell’elemento sonoro che, ritmato, fa riferimento al supermercato, luogo per eccellenza del consumo di massa, della “sopravvivenza accresciuta”.
L’agio concesso dalla sovrapproduzione di merce induce a ignorare il tempo ciclico dell’elemento naturale.
Quest’ultimo, necessario per la fabbricazione delle stesse merci consumabili, è descritto da un video che riprende un campo coltivato.
L’inquadratura fissa può indurre a pensare che sia una fotografia, supposizione smentita dal passaggio di elementi imprevisti come uccelli e persone. Accostando un elemento visivo e uno sonoro in contrasto tra loro mi propongo di produrre una sensazione di straniamento che porti lo spettatore a essere coinvolto nell’estenuante lentezza della vita non umana, sfruttata secondo un ritmo innaturale.
L'opera
Anno
2023
Tipologia
audio e video
Dimensione
dimensioni varie
L'artista
Marta Cantarini
Nasce a Brescia nel 2002. Dopo aver frequentato, nella sua città natale, il Liceo artistico con indirizzo Arti figurative, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera nella Scuola di pittura. Attualmente frequenta il terzo anno. La sua ricerca artistica nei primi anni di Accademia è stata incentrata sul tema della pelle, intesa come superficie ed estensione, indagata con tecniche e materiali prevalentemente riconducibili a un valore organico. Nei primi lavori si è concentrata sull’azione dell’agente atmosferico su una superficie precedentemente preparata, per poi spostare l’attenzione sul tema del corpo. Attualmente sta utilizzando medium differenti, come audio e video, per indagare dinamiche legate alla percezione, anche temporale, del corpo.