Progetto d’arte ambientale teso a riflettere sulla salvaguardia e sullo stato di salute del nostro bene più prezioso: l’acqua. Partendo dal termine “conservazione”, ho elaborato un’opera d’arte che tenesse conto di alcune caratteristiche peculiari della mia ricerca, come l’elaborazione concettuale e la sperimentazione materica. Da questi inscindibili punti di partenza prende vita l’idea di ricoprire il letto di un fiume in secca con l’alluminio: un materiale che si presenta sotto forma di lamina argentata, prodotto generalmente per il confezionamento e la conservazione di alimenti e medicinali.
L’intervento artistico unisce duttilità, malleabilità, facilità di posatura e sinuosità del materiale alle tematiche della salvaguardia e della conservazione dell’ambiente.
La carta diviene il fattore che, aderendo perfettamente alla superficie dell’alveo fluviale, ne sottolinea la cattiva salute e la sporcizia presente, pur essendo a sua volta un materiale industriale portato in un contesto naturale. Un ecosistema ormai quasi perduto che cerca di essere visivamente ripristinato sfruttando le qualità fotoluminescenti dell’alluminio al fine di simulare il corso di un fiume e di tutto ciò che lo circonda attraverso il riverbero e l’aderenza della lamina al suolo. L’installazione, di durata effimera, ha tenuto conto delle norme di tutela ambientale rispetto all’utilizzo dell’alluminio in ambiente naturale a temperature non refrigerate e, per questo motivo, è rimasta installata solo tre giorni.
L’intera operazione ha potuto contare sul supporto di un’azienda leader del settore, che ha permesso di ricoprire con la lamina dall’alluminio un’area fluviale equivalente alle dimensioni di un rotolo industriale di 150 metri di lunghezza e di 2,50 di larghezza media, il quale, una volta terminata l’azione, è stato totalmente riutilizzato.
Lo scopo di quest’opera è stato sensibilizzare e dare maggior visibilità a fenomeni come la siccità, l’erosione fluviale e la perdita di ecosistemi, che mai come ora, rischiano di diventare un vero e proprio problema per l’ambiente su scala regionale, nazionale e mondiale.
L'opera
Anno
2017
Tipologia
installazione ambientale con l’utilizzo di 150 metri di lamina di alluminio
Dimensione
cm 56 × 100 (foto su carta opaca)
L'artista
Roberto Picchi
Nasce nel 1996 e intraprende gli studi del corso di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti “G. Carrara” di Bergamo, dove si laurea con una tesi incentrata sulle tematiche del cambiamento climatico. Sviluppa una ricerca stratificata che considera in particolar modo le dinamiche del clima, della meteorologia, della salvaguardia ambientale e del cambiamento, oltre a un continuo scambio pratico e di pensiero tra disegno, scultura e installazione.