L'opera

Focalizzata sull’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”, l’opera prende in analisi la filiera della carne, cercando di sensibilizzare sia il singolo cittadino nel consumo sia l’industria nella produzione. Quello della carne è un settore che impiega massive quantità di energia, acqua, suolo e produce tra i vari scarti la pelle, vanto dell’artigianato toscano.
L’installazione rappresenta dei maiali appesi in un macello, scomposti in un’immagine di pixel quadrati che ne censurano la vista: un’allusione a una società in cui la quantità è più importante della qualità, così come sul web dove per viaggiare più velocemente le immagini riducono drasticamente la propria risoluzione, alterando la figura e la percezione della stessa.
Il soggetto si riferisce al detto contadino “del maiale non si butta via niente”, secondo il quale il suino è considerato l’animale anti-spreco per eccellenza, diventando protagonista della necessità di ripensare le nostre abitudini quotidiane.

Anno

2023

Tipologia

scarti di pelle cuciti con filo di cotone su base in poliestere

Dimensione

cm 200 × 200 (dimensioni totali)
cm 36 × 40 (testa)
cm 160 × 60 (corpo) ciascuno

L'artista

Benedetta Chiari, Elisa Pietracito

Benedetta (Fucecchio) e Elisa (Borgo San Lorenzo) sono due artiste visive che lavorano riflettendo sulle forme della natura e le tematiche del contemporaneo, utilizzando come materia prima elementi organici o di riciclo con i quali creano installazioni capaci di dialogare con l’ambiente circostante. Il loro intento è quello di ricercare e ricreare un equilibrio tra modelli umani e naturali, immergendosi nella natura per estrapolarne i legami più profondi. Il duo classe ‘98, conosciutosi durante il corso triennale di Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, lavora insieme dal 2020.