Secondo premio

Per aver proposto all’attenzione il tema dell’estinzione, attraverso la creazione di un simulacro del tilacino, animale estinto da pochi anni, che diventa allo stesso tempo scultura, maschera, modello e totem.

L'opera

A partire dal 2018 il tilacino è candidato come specie animale da de-estinguere tramite clonazione: un’operazione dagli esiti totalmente imprevedibili che comporta l’inserimento delle sue informazioni genetiche nel DNA di un’altra specie geneticamente affine. Il nuovo ibrido sarà da considerarsi un esemplare di tilacino o il risultato di un goffo esperimento di bioingegneria di stampo ancora una volta specista?
Le teste di tilacino sono state ricreate come patchwork, con la stessa ottica frankensteiniana con cui alcuni scienziati stanno portando avanti l’ipotesi della clonazione.
Del tilacino rimane solo un cimelio di pelli animali di scarto cucite assieme, che saranno esposte come oggetto-trofeo: è riproposta la logica del cacciatore che, ucciso l’animale, ne esponeva la testa appesa al muro.
Il titolo fa riferimento alla taglia di un dollaro australiano che vigeva sulle teste di tilacino e che ha contribuito alla sua estinzione.

Anno

2023

Tipologia

scarti di pelli animali cucite insieme

Dimensione

cm 29 × 16 × 19

L'artista

Federica Mariani

Nasce a Milano, nel 2000, e consegue la laurea in Grafica d’arte all’Accademia di Brera nel 2022, dove attualmente frequenta il biennio di Scultura. Secondo l’artista i recenti eventi hanno mostrato la necessità di ripensare l’essere umano e i suoi rapporti con l’altro. Questo risveglio può compiersi con uno studio di cosa non ha funzionato: le discriminazioni, la violenza, le manifestazioni dell’antropocentrismo. Nella sua visione artistica la storia è scritta dai vincitori, ma esiste un altro tipo di storia, nascosta, che accompagna il suo corso. Attraverso l’arte vuole vendicare gli eventi, le persone che ci sono state nascoste.