L'opera

L’opera Costruzioni viventi (38.2556118 15.590746) analizza la tematica dell’abbandono urbano tramite il gioco. Sin dalla nascita giochiamo con la mamma e il papà, da soli, con i primi amici e con i nostri giocattoli preferiti, sperimentando non solo il divertimento, ma anche il processo di apprendimento che ne deriva. L’idea di creare delle costruzioni in vetro è un invito continuo alla creatività e un riavvicinamento ai materiali naturali. Solitamente ogni gioco in commercio si ispira a un cartone oppure a un film, in questo caso invece a vecchie abitazioni, luoghi che per vari motivi si è costretti ad abbandonare, dimenticandoli.
Il progetto consiste nel recupero della terra trovata all’interno di ruderi nel territorio siciliano: estraendo la sedimentazione del tempo, arriviamo alla superficie iniziale (la pavimentazione). Il materiale raccolto è quindi inserito in queste forme geometriche, permettendo la nascita della vegetazione al loro interno. L’opera ci racconta un luogo, ci dà la possibilità di “modificarlo”, ma soprattutto di prendercene cura. In questo progetto rivediamo quel giocattolo preferito che conservavamo con cura all’interno della vetrina della cameretta.

Anno

2023

Tipologia

tecnica mista (vetro extrachiaro-terra)

Dimensione

cm 35 × 21 × 21, peso kg 18

L'artista

Giuseppe Raffaele

Nasce a Messina nel 1996, consegue il diploma accademico di primo livello in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, poi quello di secondo all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il suo lavoro si articola attraverso un’ampia gamma di linguaggi che include video, suono, performance, installazione e disegno. La sua ricerca si muove spesso lungo due strade – quella della storia collettiva, e quella della storia personale – che si uniscono e si incrociano.
Utilizza molteplici materiali, tra cui vetro, marmo, resine, ferro ma anche quelli naturali che lascia “impressionare” da sostanze corrosive e agenti atmosferici. Le sue opere nascono da un’attenta osservazione dell’individuo: l’artista attinge a eventi attuali e ricordi personali per indicare temi come l’identità.